29 GENNAIO 2025
L’IRPEF a tre marce diventa permanente. Dopo il “rodaggio” del 2024, che subentrava alla prima modifica introdotta già nel 2023, in cui l’imposta era passata da cinque a quattro scaglioni, la legge di Bilancio 2025 ha adesso confermato e, appunto, reso strutturale l’identico assetto “tripartito” dello scorso anno.
IRPEF 2025: strutturali le tre aliquote già in vigore nel 2024
Ecco dunque l’assetto IRPEF che ci porteremo avanti fino a un’eventuale nuova riforma:
Redditi
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Aliquota
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Fino a 28.000 euro
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23%
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Oltre 28.000 euro fino a 50.000 euro
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35%
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Oltre 50.000 euro
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43%
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Questa invece l’imposta nel 2023 (quandò passò da 5 a 4 aliquote):
Redditi
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Aliquota
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Fino a 15.000 euro
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23%
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Oltre 15.000 fino a 28.000 euro
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25%
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Oltre 28.000 fino a 50.000 euro
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35%
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Oltre 50.000 euro
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43%
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Detrazioni IRPEF: novità sul lavoro dipendente
Se aliquote e scaglioni non cambiano, ci sono invece delle novità da segnalare sul fronte delle detrazioni. Tre novità per l’esattezza…
Detrazione lavoro dipendente: cresce sui redditi bassi
Prima cosa è l’innalzamento della detrazione sui redditi da lavoro dipendente, che fino alla soglia di 15.000 euro viene elevata dalla Legge di Bilancio 2025 da 1.880 a 1.955 euro.
Lavoro dipendente: somma extra per i redditi fino 20.000 euro
Viene poi riconosciuta ai titolari di reddito da lavoro dipendente non percettori di pensione, e che abbiano un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro (per “complessivo” si intende il reddito da lavoro più eventuali altri redditi conseguiti nell’anno), l’erogazione in via automatica da parte sostituti d’imposta (quindi senza necessità di chiederla) di una somma non soggetta a tassazione IRPEF che verrà determinata applicando al reddito da lavoro le seguenti percentuali:
- 7,1 per cento, se il reddito annuo di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro;
- 5,3 per cento, se è superiore a 8.500 euro ma non a 15.000 euro;
- 4,8 per cento, se è superiore a 15.000 euro.
Redditi over 20.000: nuova detrazione dall'imposta lorda
Sempre per i titolari di redditi da lavoro dipendente non percettori di pensione, ma stavolta con redditi complessivi superiori a 20.000 euro, al posto della somma di cui abbiamo detto sopra viene invece riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda (rapportata al periodo di lavoro) di importo variabile a seconda dell’ammontare del reddito complessivo, pari cioè:
- a 1.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 20.000 euro ma non a 32.000 euro;
- oppure al prodotto tra 1.000 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 8.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 32.000 euro ma non a 40.000 euro.
In riferimento a quest’ultimo punto, se ad esempio il reddito complessivo annuo fosse di 35.000 euro, la detrazione verrebbe allora calcolata come segue:
- il rapporto tra 5.000 (cioè 40.000 meno il reddito complessivo pari a 35.000) e 8.000 euro è pari a 0,625;
- quindi 1.000 x 0,625 è la detrazione spettante: 625 euro.