30 GIUGNO 2014
L’era del 730 “easy” si aprirà con un precompilato “a metà”. Nel modello che l’Agenzia delle Entrate spedirà l’anno prossimo (in relazione al 2014) a lavoratori dipendenti, assimilati e pensionati - che messi insieme formano una platea di circa 30 milioni di contribuenti - saranno infatti inclusi i redditi da fabbricato, lavoro dipendente e pensione, in aggiunta a molti oneri che danno diritto a deduzioni e detrazioni, ma non verranno inserite le spese mediche (queste infatti compariranno a partire dal 2016, relativamente al 2015). Quella dei 730 precompilati, annunciata una settimana fa dal Governo, è una delle novità più rappresentative inscritte nel complessivo disegno di semplificazione fiscale previsto dalla legge delega, che include fra le altre cose anche una radicale riforma del Catasto. Il decreto attuativo, già approvato in Consiglio dei Ministri, dovrà adesso affrontare il duplice esame di Camera e Senato, per poi tornare a incassare l’ok definitivo del Governo.
Sulla carta, la road-map programmata dal decreto può apparire come un percorso lineare e privo di ostacoli, ma alla prova dei fatti bisognerà vedere se vi saranno le condizioni effettive affinché tutti i soggetti coinvolti, amministrazione in primis, possano rispettare tutte le scadenze segnate in rosso sull’agenda. Tempistiche a parte, il ruolo di CAF e intermediari continuerà ad essere centrale nell’elaborazione dei modelli, soprattutto nel primo anno di sperimentazione (il 2015 appunto). L’assenza infatti delle spese sanitarie, che rappresentano lo zoccolo duro delle detrazioni richieste ogni anno, costringerà un cospicuo numero di contribuenti a richiedere comunque l’assistenza fiscale per integrare il 730 inviato dall’Agenzia. Non saranno invece della partita i lavoratori autonomi e gli imprenditori, in quanto soggetti all’utilizzo di Unico e quindi al di fuori delle condizioni standard ai fini dell’assistenza fiscale.
Vediamo allora nel dettaglio quali saranno le tappe dell’elaborazione. Per i contribuenti la prima data clou sarà quella del 15 aprile, quando appunto sarà possibile recuperare, direttamente dal pc di casa, il modello 730 predisposto dall'amministrazione. Ciò significa, in buona sostanza, che tutti i soggetti provvisti di accredito telematico presso il sito dell’Agenzia delle Entrate potranno scaricare dal sito stesso il pdf del proprio 730. Coloro che invece non sono provvisti di accredito avranno due soluzioni alternative: rivolgersi al sostituto d’imposta oppure al CAF (o un qualunque intermediario abilitato).
A questo punto però è necessario riavvolgere il nastro a un mese e mezzo prima, cioè alla fine di febbraio, quando è previsto che parta tutta la macchina organizzativa dell’elaborazione. La prima scadenza è infatti fissata per il 28 febbraio, giorno entro il quale le banche, le assicurazioni, i fondi pensione, ecc., saranno chiamati a inviare all’Agenzia delle Entrate tutti gli estremi dei versamenti effettuati dai contribuenti nel corso dell’anno. Si tratta appunto dei dati sui quali verranno calcolate le deduzioni/detrazioni relative a mutui ipotecari, contributi previdenziali e polizze assicurative. Dopodiché si arriverà al 7 marzo, step successivo entro il quale è previsto l’invio di una seconda ondata di informazioni. Stavolta saranno infatti i sostituti d’imposta a dover spedire all’Agenzia dell’Entrate i Cud dei singoli dipendenti. A questo punto il quadro sarà “completo”: l’Agenzia avrà a disposizione tutte le informazioni necessarie per elaborare i modelli e ultimarli entro la data del 15 aprile.
La palla quindi passerà al contribuente, che una volta esaminato il suo 730 avrà una doppia scelta: confermarlo oppure integrarlo/correggerlo (qualora vi fossero dei dati mancanti o non conformi). La conferma ovviamente renderebbe tutto più sbrigativo, visto che a quel punto non ci sarebbe bisogno di ulteriori controlli da parte dell’amministrazione, e gli eventuali crediti, anche se superiori a 4.000 euro, sarebbero automaticamente rimborsati. Qualora invece vi fosse bisogno di qualche aggiustamento (vedi ad esempio l’indicazione delle spese mediche), il contribuente dovrebbe necessariamente rivolgersi al sostituto d’imposta, al CAF o a qualche altro intermediario, sul quale ricadrebbe comunque la responsabilità della correttezza del modello.
Per chiudere la partita vi sarà tempo fino al 7 luglio, data limite entro la quale non solo i contribuenti dovranno consegnare al CAF i modelli precompilati ai fini delle eventuali migliorie, ma gli stessi CAF dovranno a loro volta inviare i modelli rettificati all’Agenzia delle Entrate, avendo poi un ulteriore margine di 30 giorni per riconsegnare al contribuente la copia del modello elaborato col relativo prospetto di liquidazione (730-3). Visto quindi il coincidere della doppia scadenza per contribuenti e CAF, è molto probabile che l’invio all’Agenzia dei modelli rettificati possa slittare a una data più avanzata, altrimenti i CAF/intermediari si troverebbero con l’acqua alla gola dovendo elaborare e spedire nello stesso giorno i modelli consegnati dai contribuenti ritardatari.