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Ok bonus mobili nel 2018, ma se i lavori sono iniziati nel 2017

 
06 DICEMBRE 2017

Un bonus tira l’altro. Dici “ristrutturazione” e lo sconto su arredi/elettrodomestici è lì a due passi. Se è vero, quindi, che l’appetito vien mangiando, tanto vale allora rinnovare, dopo infissi e tubature, anche letti, armadi, frigo e lavatrici, approfittando della proroga disposta in Legge Di Bilancio che proietta fino al 31 dicembre 2018 sia la detrazione al 50% sui lavori edili, sia quella applicata all’acquisto dei mobili. La condizione, però, per assicurarsi lo sconto sugli acquisti effettuati nel 2018 è che i lavori abbiano avuto inizio dal 1° gennaio 2017 e che ovviamente abbiano riguardato lo stesso appartamento cui sono destinati i mobili/elettrodomestici. Va ricordato in ogni caso che fra i beni acquistati e la ristrutturazione non è necessario che sussista alcun vincolo sostanziale.

Com'è noto, per applicare il bonus mobili, è sì necessaria la presenza a monte di un intervento di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, ma non è richiesta una “contiguità” logica fra l’intervento stesso e il nuovo mobile/elettrodomestico. L’unico “collegamento”, per così dire, deve sussistere tenendo conto dell’immobile nel suo complesso e non del singolo ambiente dell’immobile. In altri termini, l’acquisto di arredi ed elettrodomestici di classe A+/A (purché nuovi) è agevolabile anche se detti beni sono destinati all’arredo di un ambiente diverso da quello dove si sono svolti gli interventi. Ad esempio: se ristrutturo il bagno o la sala da pranzo, nulla mi vieterà di detrarre l'acquisto di un letto matrimoniale, a patto comunque che il letto sia destinato alla stessa casa dov'è avvenuta la ristrutturazione del bagno.

Oltretutto, in deroga alla norma generale che obbliga al versamento con bonifico “parlante” (si vedano gli articoli su bonus 50% e bonus 65%), per le sole spese che riguardano mobili ed elettrodomestici si potrà anche pagare tramite carte di credito o di debito, a patto di conservare la relativa documentazione. Farà dunque fede la data di emissione del bonifico o dell’utilizzo della carta di credito o di debito, qualora si scelga questa seconda modalità di pagamento. Da tener presente che lo sconto massimo ottenibile resta fisso a 5mila euro (spalmabili in 10 rate annuali di pari importo), essendo la soglia massima di spesa suscettibile di detrazione pari a 10mila euro.

Va inoltre precisato che tale soglia è riferita alla singola unità immobiliare e non al contribuente. Se quindi si posseggono due case soggette a ristrutturazione e per entrambe si è provveduto all’acquisto di nuovi mobili/elettrodomestici, per ciascuna di esse si applicherà il tetto dei 10mila euro. A titolo esemplificativo, nell’insieme dei mobili agevolati rientrano i letti, gli armadi, le librerie, i tavoli, i divani, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione. Fra gli elettrodomestici, invece, figurano i frigoriferi, le lavatrici, le asciugatrici, le lavastoviglie e gli apparecchi di cottura.

Un ultimo chiarimento lo facciamo sulle tempistiche di acquisto. L’Agenzia delle Entrate ritiene infatti ammissibile il sostenimento delle spese anche prima di quelle di ristrutturazione, a patto però che i lavori di ristrutturazione siano già stati avviati. In altri termini, la data di inizio lavori dev’essere per forza anteriore a quella in cui sono state sostenute le spese per l’acquisto dei mobili/elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano state sostenute prima di quelle per l’arredo.

Luca Napolitano
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