ISEE 2024: buoni postali out, ma bisogna attendere
17 GENNAIO 2024
Per il momento l’esclusione dal calcolo ISEE dei buoni fruttiferi e dei titoli di Stato viene messa in stand-by. In un messaggio del 12 gennaio, l’INPS ha infatti chiarito che “nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate a partire da gennaio 2024” permane l’obbligo di inserire i dati dei rapporti finanziari. Riavvolgiamo brevemente il nastro. La novità non è di quelle banali, ed è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2024: da quest’anno, fino al valore complessivo di 50.000 euro, i titoli di Stato e alcuni prodotti finanziari “di raccolta di risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato” vengono esclusi dall’ammontare del patrimonio mobiliare del nucleo, dunque di fatto non rilevano ai fini del calcolo dell’indicatore economico noto come ISEE.
ISEE 2024: titoli e buoni postali esclusi dal calcolo
Per fare qualche esempio, tra i titoli di Stato rientrano i Buoni ordinari del Tesoro a breve termine, oppure i Buoni poliennali (BTP) che possono durare da un minimo di 4 fino a un massimo di 30 anni. Per “prodotti finanziari con obbligo di rimborso” si intende invece il classico risparmio postale, cioè appunto i buoni fruttiferi o i libretti di risparmio. Togliere quindi tutte queste voci dal calcolo ISEE, rappresenta una svolta decisiva nell’ambito di uno dei servizi cardine di chi svolge consulenza fiscale, accompagnando migliaia di famiglie nella domanda di agevolazioni o sussidi di sostegno al reddito (CAF ACLI fornisce assistenza sia online che nelle sue sedi).
Il criterio del legislatore appare abbastanza evidente nel voler ridimensionare l’incidenza del risparmio finanziario sul bilancio ISEE quando si va a soppesare il tenore di vita del nucleo. Intento di sicuro lodevole, che però ad oggi (periodo febbrile in chiave di rinnovi ISEE visto che tutte le Dsu scadono il 31.12 di ogni anno) non può ancora trovare una corrispondenza sul piano pratico perché la norma (di per sé già in vigore dal 1° gennaio) è comunque sprovvista del paracadute operativo che permetta effettivamente di estromettere sia i titoli che i prodotti finanziari dalla procedura di calcolo. Un po’ come essere stati invitati a una cena, ma con la cena ancora da preparare.
ISEE 2024: da quando scatta l’esclusione di titoli e buoni postali
Ecco dunque spiegato l’intervento chiarificatore dell’INPS, che in buona sostanza sul fronte operativo di CAF e intermediari congela fino a nuovo ordine l’efficacia della norma. “Come chiarito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – scrive l’istituto – l’entrata in vigore della disposizione che consente di escludere dall’ISEE i titoli di Stato (BOT, BTP, CTS, ecc.) e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, non è immediata essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento recante la disciplina dell’ISEE”.
Si attende insomma quel paracadute operativo che tramite la modifica al regolamento ISEE sblocchi definitivamente la disposizione legislativa. Pertanto, conclude l’INPS, “resta immutata la disciplina ISEE relativa al patrimonio mobiliare, con la conseguenza che nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate a partire da gennaio 2024 permane l’obbligo di indicare tutti i rapporti finanziari posseduti al 31 dicembre 2022 dai soggetti appartenenti al nucleo familiare”.
ISEE 2024: titoli e buoni ancora da inserire
La certezza, allora, nel doversi presentare per il calcolo ISEE, resta quella di portare con sé tutto ciò che concerne i rapporti finanziari esistenti al 31.12.22. Dopodiché, non appena le procedure regolamentari saranno adeguate alla norma, è evidente che le stesse Dsu verranno ricalibrate escludendo titoli e buoni postali, ma al momento in tal senso non è ancora possibile dare informazioni certe.
Luca Napolitano
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