22 NOVEMBRE 2023
Tra poco meno di un mese scadrà il pagamento del saldo
IMU. Il 16 dicembre, scadenza annuale ordinaria, cade di sabato, quindi il termine slitta automaticamente a lunedì 18 e segnerà la chiusura dei conti con l’imposta 2023. Di norma il versamento non è dovuto se non supera i 12 euro, da intendere come imposta totale dovuta sull’intero anno e non come singola rata di acconto o saldo (meglio comunque verificare cosa è stato disposto nello specifico dal proprio Comune). Quindi, per esempio, se all’acconto di giugno ho pagato 10 euro e altrettanti ne devo pagare a saldo l’imposta è sicuramente dovuta.
Saldo IMU 2023: come si paga
L'IMU si paga col
Modello F24. In caso di bisogno
i consulenti CAF ACLI sono pronti a darvi una mano sulla trafila necessaria per adempiere all’obbligo: dalla verifica sull’aliquota annua, alla compilazione del modello di pagamento con cui poi si dovrà andare in banca o alla posta, salvo la scelta di farsi addebitare l’importo per via telematica sul conto corrente. L’F24, una volta compilato, è da effettuarsi materialmente in banca o alla posta, a meno che il contribuente non abbia voluto farsi fare l’addebito online.
Modello F24 saldo IMU: come si compila
Il modello va intestato al titolare del versamento, ovviamente in base all’utilizzo dell’immobile, al periodo e alla singola quota di possesso, ma questi, appunto, sono tutti aspetti su cui gli operatori CAF ACLI possono tranquillamente assistervi. Se poi si è residenti all'estero, per i versamenti occorre contattare direttamente il Comune beneficiario per ottenere le relative istruzioni e il codice IBAN del conto sul quale accreditare l’importo dovuto. In tal caso, qualora il residente all’estero fosse titolare di un c/c in Italia presso una delle banche convenzionate con l’Agenzia delle Entrate, potrebbe anche, previa registrazione ai servizi telematici della stessa Agenzia, compilare il Modello F24 ed eseguire il pagamento tramite il software F24 online.
Saldo IMU 2023: l’aliquota è determinante
Messe da parte le indicazioni pratiche sul versamento, un aspetto altrettanto importante è la delibera comunale che determina l’aliquota definitiva sul 2023. Il Comune, infatti, rispetto all’acconto già pagato a giugno, potrebbe nel frattempo aver deliberato un’aliquota diversa, e magari anche più alta. Se allora l’aliquota dovesse essere cambiata rispetto a sei mesi fa, il CAF provvederà a ricalcolare il tributo, rapportandolo ovviamente a tutti e 12 i mesi, o comunque all’intero periodo di possesso dell’immobile nell’arco dell’anno. Se invece da giugno l’aliquota non fosse variata, il saldo equivarrà esattamente alla rata di acconto.
Saldo IMU 2023: l’uso dell’immobile fa la differenza
Un altro aspetto da valutare che potrebbe essere determinante sul valore dell’imposta è l’eventuale cambio d’uso dell’abitazione in corso d’anno. Cioè, ad esempio, se fino a giugno avevo una seconda casa affittata che poi da luglio è rimasta vuota, è evidente che per il saldo non dovrò più fare riferimento all’aliquota comunale sulle case locate, bensì a quella prevista sulle case sfitte. È pur vero che molti Comuni sulle seconde case non vanno tanto per il sottile e adottano per tutte, locate o meno, la stessa aliquota; ma in ogni caso è un dettaglio che bisognerà verificare per accertarsi dell’esatta pretesa del Comune. Non solo, ma nel caso di seconde abitazioni locate si dovrà anche controllare un’altra possibile differenza di aliquota, cioè quella che a volte viene introdotta fra le case affittate con contratti a canone libero e quella invece abbinata agli affitti concordati. Insomma le sfumature possono essere tante, quindi il principio basilare è di verificare con attenzione l’aliquota dovuta, e CAF ACLI in questo può essere di sicuro aiuto.
Luca Napolitano