Menu Chiudi

Figli, Irpef, Assegno Unico: ecco come cambia il 730

 
08 FEBBRAIO 2023

L’Agenzia delle Entrate, col provvedimento del 6 febbraio, ha tagliato il nastro sulla versione definitiva del 730/2023 (per la cui elaborazione è già possibile prenotarsi con CAF ACLI). Il nuovo modello, che ovviamente si riferisce all’anno d’imposta 2022, è stato quindi inaugurato, e come di consueto racchiude tutte le novità fiscali entrate in vigore lo scorso anno che però di fatto cominciano a produrre effetti concreti dalle dichiarazioni 2023.

Figli a carico: dopo l’Assegno Unico cambiano le detrazioni

Prima fra tutte, è la novità sulle detrazioni per i figli a carico, segnate anch’esse dalla rivoluzione scattata con l’avvento dell’Assegno Unico Universale, vero e proprio punto di svolta nella gestione dei benefici economici legati alla prole. L’Assegno Unico, in pratica, canalizzando in un unico “flusso” tutta la corrente dei bonus destinati ai figli, fiscali e non, ivi comprese appunto le detrazioni Irpef, cancella dal 730/2023 (con effetto dal 1° marzo 2022, data di entrata in vigore dell’AU) gli sgravi dall’imposta lorda riferiti a tutti i figli minori e ai maggiorenni (a certe condizioni) dai 18 ai 21 anni, fermo restando che tutto il comparto delle altre detrazioni al 19% applicate sulle spese materiali sostenute per i figli (quindi quelle per medicinali, cure, scuola, università, sport, ecc) non viene assolutamente toccato. Resta infine inteso che per i ragazzi dai 22 anni in su, quando cessa l'Assegno Unico, se il figlio è sempre nella condizione di essere fiscalmente a carico, ricominciano a essere applicate le vecchie detrazioni, che di solito vanno spartite al 50% fra i genitori, oppure, in alternativa, i genitori possono decidere di concentrare l’intera detrazione sull’imposta del genitore che fra i due ha il reddito annuo più elevato.

Fatta questa premessa, il paragrafo delle istruzioni 2023 che più ci interessa è quello del “cosa c’è di nuovo”, che effettivamente appare bello carico di informazioni. Facciamo allora una rapida panoramica sulle novità più importanti.


IRPEF: i nuovi scaglioni

Con le modifiche introdotte dal 1° gennaio 2022, i cinque vecchi scaglioni Irpef con aliquote al 23, 27, 38, 41 e 43 per cento, diventano quattro con aliquote al 23, 25, 35 e 43 per cento. In pratica, quelli che erano prima il terzo e quarto scaglione, rispettivamente tra 28.001 e 55.000 euro (aliquota 38%) e da 55.001 a 75.000 euro (aliquota 41%), si “fondono” adesso in un unico terzo scaglione tra 28.000 e 50.000 euro tassato al 35%, mentre da 50.001 euro in su abbiamo un nuovo quarto (e ultimo) scaglione tassato sempre al 43%.

IRPEF: detrazioni per redditi lavoro dipendente

È stato innalzato a 15.000 euro il limite reddituale per poter usufruire della misura massima della detrazione pari a 1.880 euro. La detrazione spettante è aumentata di 65 euro se il reddito complessivo è compreso tra 25.001 euro e 35.000 euro.

IRPEF: detrazioni per redditi pensione

È stato innalzato a 8.500 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi di pensione pari a 1.955 euro. La detrazione spettante è aumentata di 50 euro se il reddito complessivo è compreso tra 25.001 e 29.000 euro.

Bonus eliminazione barriere architettoniche

Introdotto a partire dal 1° gennaio 2022, si tratta di una detrazione applicata nella misura del 75% su massimali di spesa che variano a seconda della tipologia di edificio per gli importi sostenuti sui lavori finalizzati al superamento e alla rimozione delle barriere architettoniche, fatta esclusione per gli edifici di nuova costruzione (la detrazione era prevista inizialmente per le sole spese sostenute nel 2022 ma l’ultima Legge di Bilancio l’ha invece prorogata per gli anni 2023, 2024 e 2025).

Detrazione sui canoni di affitto ai giovani

La detrazione standard, pari cioè a 991,60 euro a patto che il reddito complessivo non sia superiore a 15.493,71 euro, era prima destinata ai giovani tra i 20 e i 30 anni per primi tre anni di contratto, mentre adesso verrà applicata per i primi quattro anni di contratto e per i giovani fino ai 31 anni non ancora compiuti; non solo, ma se il 20% del canone annuo dovesse essere superiore a 991,60 euro, e comunque non superiore a 2.000, il giovane detrarrebbe quel 20% anziché 991,60 euro.

Social Bonus

È un credito d’imposta da utilizzare in tre quote annuali di pari importo riconosciuto nella misura del 65% sulle erogazioni liberali agli enti del terzo settore, a patto però che il credito stesso non risulti superiore al 15% del reddito complessivo.
4,5
faq Serve aiuto? Consulta l’archivio delle FAQ o fai una domanda ai nostri esperti. Trova le risposte