Dichiarazione IMU (con vista sul 2024) entro giugno
25 GIUGNO 2025
Dopo l’acconto IMU 2025 (scaduto il 16 giugno) siamo alle soglie dell’altro adempimento IMU che arriva a stretto giro: la dichiarazione da presentare entro il 30 giugno. L’appuntamento però non riguarda tutti, dipende dalla tipologia di immobile e dal soggetto titolare dell’immobile stesso.
Per fare una prima grande distinzione, possiamo iniziare col dire che esistono due tipi di modelli: uno relativo alla Dichiarazione IMU ordinaria, che riguarda la stragrande maggioranza di beni immobili; l’altro invece è quello per trasmettere la Dichiarazione IMU/ENC riguardante gli enti benefici senza fini di lucro.
Dichiarazione IMU, entro quando va fatta
Al di là della distinzione fra i due modelli, la scadenza è sempre la stessa: 30 giugno dell’anno successivo rispetto alla situazione dichiarata nel modello.
Dichiarazione IMU ordinaria: chi deve farla e come
Vediamo allora nello specifico chi è tenuto a trasmettere la dichiarazione IMU. Cominciamo con dichiarazione ordinaria IMU. Questa va presentata per via cartacea o telematica se durante l’anno precedente (quindi in questo caso nel 2024) si sono verificate sull’immobile variazioni tali da essere poi rilevanti ai fini di una diversa determinazione (leggi: riduzione) dell’imposta nei confronti dei seguenti fabbricati:
- di interesse storico o artistico (riduzione 50% base imponibile);
- dichiarati inagibili o inabitabili e non utilizzati (riduzione 50% base imponibile);
- abitativi non di lusso concessi in comodato ad un parente in linea retta di primo grado;
- abitativi non locati né concessi in comodato, posseduti in Italia da non residenti titolari di pensione.
È inoltre prevista una seconda casistica di immobili per cui vige l’obbligo della dichiarazione ordinaria: quelli cioè per i quali il Comune non dispone di tutte le informazioni necessarie per la determinazione dell’imposta dovuta. La lista è lunga, ma si può fare qualche esempio:
- immobili oggetto di leasing;
- immobili oggetto di atto di concessione amministrativa su aree demaniali;
- immobili per i quali si è verificata la riunione dell’usufrutto non dichiarata in Catasto;
- immobili esenti IMU in quanto destinati ad usi culturali ai sensi della Legge 160/2019.
La dichiarazione, infine, se trasmessa una volta, avrà poi effetto anche per gli anni successivi, laddove non intervengano nuove modifiche/variazioni rilevanti ai fini dell’imposta rispetto a quelle già dichiarate.
Dichiarazione IMU/ENC: obbligo per tutti
L’altra grande categoria di cui parlavamo è quella della Dichiarazione IMU/ENC – con un modello a sé, diverso da quello ordinario – da presentarsi esclusivamente in modalità telematica. L’adempimento chiama a raccolta enti/onlus/associazioni senza fini di lucro che possiedono e utilizzano immobili destinati esclusivamente allo svolgimento di attività non commerciali o istituzionali, fra cui quelle assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica o culturali.
Tali associazioni, a differenza dei contribuenti tenuti all’adempimento della dichiarazione “ordinaria”, che vi sono appunto chiamati solo in caso di specifiche variazioni che abbiano determinato un abbattimento dell’imposta, sono obbligate a presentarla ogni anno a prescindere dalle eventuali variazioni che possano essere intervenute in precedenza.
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