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Cura Italia, Covid-19: ai dipendenti 100 euro in più a marzo

 
27 MARZO 2020

Per andare incontro a quei lavoratori che nonostante l’emergenza del Coronavirus si sono dovuti comunque recare alle sedi di lavoro ordinarie, non potendo ricorrere alla formula telematica dello smart-working da casa, il Governo ha previsto nella stesura del Decreto Marzo, cosiddetto “Cura Italia”, un indennizzo una tantum - appunto per il solo mese di marzo, salvo proroghe nel già annunciato Decreto Aprile - che sarà automaticamente “depositato” dai datori di lavoro sullo stipendio del mese o comunque, avvisa la norma, “entro il termine di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno”.

Bonus 100 euro: le regole

Le regole per entrare nel meccanismo di questo rinforzo extra in busta paga sono poche e semplici. Anzitutto, come abbiamo accennato, non occorrerà presentare nessuna domanda per richiederlo, il lavoratore si ritroverà l’importo spettante versato direttamente sulla busta paga di aprile relativa al mese marzo o nella peggiore delle ipotesi al momento del conguaglio di fine anno. Su questo nessun dubbio. Il decreto poi dispone quanto segue: “Ai titolari di redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese”. Quindi i punti chiave del beneficio li mette già abbastanza bene in chiaro il legislatore stesso.

Bonus 100 euro: a chi spetta?

Il Cura Italia rimanda all’articolo 49 del Tuir - primo comma -, quindi i beneficiari sono i titolari di redditi di lavoro dipendente, ossia quei redditi “che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro”. Non solo, ma devono essere lavoratori il cui imponibile non superi la soglia dei 40.000 euro annui. Ne sono quindi esclusi in primis i pensionati, nonostante le pensioni - al comma secondo dell’art. 49 - siano in effetti considerate reddito da lavoro dipendente, ma è ovvio che il bonus vada appannaggio dei lavoratori in attività, secondo la ratio dello spostamento fisico nelle sedi ordinarie. Ne sono infine esclusi tutti gli assimilati al lavoro dipendente, che il Tuir elenca all’articolo 50.

Bonus 100 euro: quando spetta e come?

Il bonus non va confuso con gli 80 euro renziani, adesso salito a 100 euro (e complessivamente riformato) per effetto della Legge di Bilancio 2020. Il meccanismo è praticamente opposto: se il Bonus Renzi deriva in realtà da un innalzamento della detrazione sul lavoro dipendente, quindi di fatto non corrisponde a una maggiorazione di stipendio - che tale resta -, i 100 euro del Cura Italia sono invece letteralmente un extra esentasse, quindi non imponibile ai fini Irpef, versato “cash” sullo stipendio di marzo. In pratica nella CU 2021, relativa al 2020, il datore di lavoro non computerà quei 100 euro nel lordo imponibile che andrà soggetto a tassazione nel 730. Attenzione però, perché un’ultima sostanziale osservazione va fatta sull’importo effettivo che il lavoratore potrà trovarsi in busta paga: i 100 euro infatti vanno considerati come la misura massima del beneficio, quindi un misura che in molti casi potrebbe essere in astratto, teorica, perché ma se notate il legislatore scrive che la somma è “da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese”. Ossia, posto che il massimo ottenibile è un extra di 100 euro, bisognerà poi valutare nel concreto quanti giorni il lavoratore ha effettivamente svolto nel mese di marzo presso la sede ordinaria, e di conseguenza gli sarà versato un extra rapportato a quei giorni.

Luca Napolitano

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