Coppie di fatto non coniugate fuori dal Bonus Natale
27 SETTEMBRE 2024
Le
coppie di fatto dovrebbero restare escluse dal Bonus Natale. La schiarita è arrivata prima del previsto, direttamente dal vice dell’Economia Maurizio Leo (come riportato da Repubblica), senza il bisogno che a sciogliere il dubbio fosse la già annunciata circolare dell’Agenzia Entrate. Una schiarita, però, che non ha portato la buona notizia sperata: chi dunque, pur con figli a carico, non è coniugato, potrebbe restare escluso dal diritto all’una tantum per i lavoratori dipendenti fino a 100 euro inizialmente calendarizzata per gennaio, ma che poi il Governo, con l’emendamento di fresca approvazione alle commissioni di Bilancio e Finanze del Senato (ne abbiamo scritto l’altro ieri), ha anticipato nelle tredicesime del prossimo dicembre (di qui il cambio di nome da Bonus Befana a Bonus Natale).
Restano quindi confermati i due requisiti già noti per poter rientrare nel diritto al bonus:
- un reddito lordo annuo non superiore a 28.000 euro;
- la presenza del coniuge e di almeno un figlio (entrambi a carico).
Resta inoltre assodato che l’erogazione sulla busta paga non avverrà in automatico, ma andrà richiesta al datore di lavoro, al quale spetterà l’onere della verifica sui requisiti da parte del lavoratore. La modalità pratica, invece, con cui andrà presentata l’istanza, come anche l’anno di riferimento per capire se la soglia reddituale di 28.000 euro è stata o potrebbe essere varcata (il 2024 ancora in corso o il 2023?), saranno argomento per la circolare con cui l’AdE dirimerà questi aspetti operativi.
Il nodo principale, però, non è stato sciolto: l’apertura appunto alle coppie di fatto. La “colpa”, come ha lasciato intendere Leo, è dell’attuale ordinamento fiscale italiano, e in particolare dell’impostazione (risalente agli anni ’90) delle detrazioni per carichi di famiglia a cui servirebbe un’innovazione “nella prospettiva – ha detto il vice ministro – di un aggiornamento alla realtà socio-economica odierna”. In effetti l’attuale detrazione, per poter essere riconosciuta, prevede l’esistenza del vincolo coniugale o in alternativa la presenza di un’unione civile, altrimenti il carico fiscale relativo al “semplice” partner convivente non troverebbe spazio. Di qui la conseguente esclusione dal bonus per le coppie non coniugate né unite civilmente pur in presenza di figli a carico.
Di contro il bonus verrà riconosciuto ai nuclei monogenitoriali ma solo in caso di vedovanza oppure se il figlio è stato affidato a un solo genitore o se l'altro genitore non l'ha riconosciuto. Esclusi, quindi, i nuclei monogenitoriali a seguito di separazione o divorzio, aspetto anche questo che meriterebbe qualche riflessione in più, proprio in virtù di quello spirito di “aggiornamento” verso la realtà odierna evocato dal vice ministro.
Luca Napolitano
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