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Bonus Mobili: viale del tramonto fino al 31 dicembre

 
09 OTTOBRE 2024

Sul destino del Bonus Mobili, l’espressione “salvo proroghe” si addice alla perfezione per quest’ultimo tratto di 2024. La detrazione viaggia di fatto su un binario morto che ha (o dovrebbe avrebbe, appunto, salvo proroghe) come data di scadenza il prossimo 31 dicembre. Ciò significa che saranno detraibili arredi ed elettrodomestici acquistati fino a quel giorno – con effetto chiaramente nelle dichiarazioni 2025 – dopodiché il bonus cesserà di esistere a decorrere dal 1° gennaio, a meno che nella Legge di Bilancio non si decida di prolungarlo. Anche l’Agenzia delle Entrate ha fatto suonare a suo modo un alert pubblicando il 7 ottobre un’apposita faq sul sito FiscoOggi.it.

Bonus Mobili a braccetto con la ristrutturazione

Da che è nato, nel 2013 (Dl 63), il bonus vive in simbiosi con la detrazione del 50% sugli interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria. Senza cioè che siano stati eseguiti dei lavori di quel tipo nella medesima abitazione cui sono destinati gli arredi o gli elettrodomestici, il bonus mobili non sarebbe ammissibile. D’altra parte è pur vero che non esiste l’obbligo di una reale “contiguità” fra i lavori e gli arredi. Se faccio ad esempio una ristrutturazione in salotto potrei comunque detrarre l’acquisto di un frigorifero o di un nuovo armadio da mettere in camera da letto. Si tratta dunque di una detrazione all inclusive che ha indubbiamente una sua elasticità di fondo, non limitandosi agli eventuali acquisti consequenziali alla ristrutturazione (come potrebbe essere un divano nuovo in un salotto nuovo). È però tassativa la regola secondo cui l’acquisto dei mobili debba avvenire successivamente all’inizio dei lavori.

Bonus Mobili: qual è la soglia di spesa detraibile?

Bonus in vigore, dicevamo, dal 2013, e adesso sul viale del tramonto dopo una decade. Un clima però di smantellamento si era già iniziato a percepire nel 2022, quando per la prima volta il tetto massimo di spesa detraibile al 50% aveva “scollinato” dall’apice storico di 16.000 euro a 10.000 euro. Dopodiché in questi ultimi anni è stato un decalage continuo: da 10.000 a 8.000 nel 2023 e infine da 8.000 a 5.000 nel 2024. Se quindi il legislatore della manovra, che già si annuncia improntata allo sfoltimento delle famigerate “tax expenditures” (cioè il monte di oneri che da una parte alleviano il carico fiscale dei cittadini, ma dall’altro costituiscono un macigno sui bilanci di Stato), deciderà di chiudere definitivamente, senza ulteriori appelli, la traiettoria del bonus mobili, la parola d’ordine è una: chi deve compare compri, senza aspettare il 2025.

Bonus Mobili a termine o prorogato?

Se poi la detrazione dovesse essere prolungata, andrà comunque tenuto conto di un aspetto fondamentale, e cioè che le eventuali spese sostenute nel 2024 andranno lo stesso a incidere sul nuovo monte-spesa che sarà stabilito per il 2025. Andando nel pratico, se ad esempio nel 2024 si fosse sostenuta una spesa di 3.000 euro (a fronte di un tetto massimo pari a 5.000) e nel 2025 il tetto fosse ulteriormente abbassato a 4.000 euro, il contribuente per l’anno 2025 potrebbe al massimo portare in detrazione il 50% di 1.000 euro, che sommati ai 3.000 già spesi l’anno prima pareggerebbero la nuova soglia di 4.000. Se invece nel 2024 fossero già stati spesi tutti i 5.000 euro della soglia stabilita, ecco allora che la capienza massima del bonus sarebbe già stata raggiunta, con l’impossibilità di applicarlo a eventuali acquisti fatti nel 2025, laddove il bonus fosse appunto prorogato.

Luca Napolitano
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