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Bonus Mobili: in corsa fino al 2024 ma meno generoso

 
26 GENNAIO 2022

Sul Bonus Mobili la Legge di Bilancio 2022 porta in serbo una notizia buona e una cattiva. La buona è che la detrazione è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024, la cattiva, invece, è che già da quest’anno vedremo assottigliarsi progressivamente il suo massimale di spesa su cui verrà applicato lo sconto fiscale del 50%. Per il resto l’impianto della detrazione resta quello che è sempre stato: beneficio spalmato lungo un arco temporale di 10 anni in altrettante rate di pari importo, e conferma del solito vincolo della presenza di lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria nell’unità immobiliare cui sono destinati i nuovi arredi o elettrodomestici.

Le regole “storiche” per poter applicare il bonus, la cui anzianità lo fa ormai entrare di diritto nel novero dei grandi classici dedicati alla casa, furono fissate nel 2013 dalla Circolare 29/E dell'Agenzia delle Entrate. Nel documento l'Agenzia chiariva infatti che per godere del bonus è necessaria la presenza in casa di un qualunque intervento di:

  • manutenzione straordinaria;
  • restauro/risanamento conservativo;
  • ristrutturazione edilizia;
  • ricostruzione a seguito di eventi calamitosi.
 
Tuttavia, a fronte di questo vincolo, vi è anche un dettaglio di non poco conto, ossia che non è necessaria una stretta correlazione o consequenzialità fra l’intervento effettuato e l’acquisto del nuovo mobile/elettrodomestico (cioè, ad esempio, se i lavori fossero effettuati in salotto o nei bagni, sarebbe comunque possibile detrarre l’acquisto della cucina o di un letto). Oltretutto, in deroga alla norma generale che obbliga al versamento con bonifico “parlante”, per le sole spese che riguardano mobili ed elettrodomestici si può anche pagare tramite carte di credito o di debito, a patto comunque di conservare la relativa documentazione (non è consentito, invece, pagare con assegno).

A titolo esemplificativo, nell’insieme dei mobili agevolati rientrano i letti, gli armadi, le librerie, i tavoli, i divani, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione. Fra gli elettrodomestici, invece, figurano quelli di classe almeno A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga) quali i frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Dicevamo dunque delle novità introdotte dal 2022. Posto che la detrazione rimarrà viva e vegeta per lo meno fino al 31 dicembre 2024, il cambiamento sostanziale rispetto al 2021 è l’abbassamento del massimale di spesa su cui verrà calcolato lo sconto del 50%: se allora, fino allo scorso 31 dicembre, il Fisco ti assicurava il 50% di detrazione entro una spesa massima di 16.000 euro, nel 2022 tale soglia è stata ridotta a 10.000 euro, e ulteriormente andrà a ridursi a 5.000 euro per le spese effettuate nel biennio 2023-24.

Quindi facciamo due conti veloci: chi nel 2021 ha sostenuto delle spese per l’acquisto di mobili o elettrodomestici, potrà contare – stanti gli altri requisiti del caso – su una detrazione massima potenzialmente fino a 8.000 euro (50% di 16.000), quindi in buona sostanza 800 euro l’anno nei 730 dal 2022 al 2031. Chi invece sosterrà questo tipo di spesa nel solo 2022, risentirà degli effetti pratici nei 730 dal 2023 al 2032, potendo usufruire di una detrazione che al massimo arriverà a 5.000 euro, considerando appunto l’abbassamento del monte-spesa da 16.000 a 10.000 euro. Ancora peggio andrà agli acquirenti di arredi/elettrodomestici negli anni 2023-24, per i quali la detrazione potrà al massimo raggiungere quota 2.500 euro (50% di 5.000).

Una domanda che per altro in molti si stanno ponendo, riguarda i casi “ibridi”, per così dire, di quei contribuenti che hanno sì effettuato degli acquisti nel 2021, ma non così onerosi da raggiungere il tetto dei 16.000 euro: per loro quale tetto di spesa varrà? Cioè nel 2022 potranno eventualmente effettuare altri acquisti fino al raggiungimento dei 16.000 euro complessivi, oppure bisognerà considerare tassativa anche per loro la soglia massima pari a 10.000 euro? Un esempio pratico può aiutarci a capire meglio: ipotizziamo il caso di un contribuente che nel 2021 abbia effettuato una spesa di 12.000 euro, quindi entro il limite consentito per le regole in vigore fino al 31 dicembre, ma già più alta per quelle nuove introdotte dal 1° gennaio.

Questa persona, infatti, con la logica del vecchio regolamento, avrebbe potuto spendere tranquillamente altri 4.000 euro nel 2022 fino a raggiungere appunto la soglia massimale di 16.000 euro entro la quale il Bonus Mobili veniva applicato. Ma con l’abbassamento nel 2022 del massimale di spesa da 16.000 a 10.000 euro, per questa persona cosa si prospetta? Potrà spendere lo stesso i suoi ulteriori 4.000 euro, oppure, considerando i 12.000 già spesi nel 2021 (superiori quindi alla quota di 10.000), non avrà più ulteriori margini di spesa? A rigor di logica, decorrendo la soglia dei 10.000 euro di spesa massima solo dal 1° gennaio 2022, a questo ipotetico contribuente verrebbe da dare una risposta in senso positivo, ma è comunque un aspetto scivoloso su cui è auspicabile che l’Agenzia delle Entrate faccia uscire quanto prima una parola di chiarimento.

Luca Napolitano
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