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Anomalie sul 2013: correzioni entro il 31 dicembre

 
03 NOVEMBRE 2017

I contribuenti che in questi mesi hanno ricevuto comunicazioni con cui il Fisco segnala loro anomalie nei redditi 2013 dichiarati, e alle quali non hanno dato risposta entro il 2 ottobre scorso, hanno ancora tempo fino al 31 dicembre 2017 per correggere errori o fornire chiarimenti, pagando una sanzione ridotta ed evitando un accertamento vero e proprio.

Lo slittamento, per l’esattezza, è circoscritto alle persone fisiche destinatarie delle circa 300mila lettere inviate tra maggio, giugno e settembre, via Pec o per posta ordinaria, relative a incongruenze riguardanti varie tipologie di redditi percepiti nel 2013 (dichiarazione 2014).

Nell’ipotesi in cui il contribuente, riesaminata la documentazione, concluda che in effetti i dati del Fisco sono corretti e che ha omesso o dichiarato soltanto in parte alcuni redditi 2013, può regolarizzare la sua posizione (a questo punto entro fine anno) con una dichiarazione integrativa (ex Unico) e col versamento della maggiore imposta, degli interessi e di una sanzione molto ridotta rispetto a quella prevista in caso di accertamento.

Per l’invio dell’integrativa e la stampa del modello F24 compilato, è possibile utilizzare il servizio telematico dell’Agenzia delle entrate Fisconline, oppure ci si può rivolgere – presentando ovviamente la documentazione necessaria risalente all’anno 2013 – agli uffici di un intermediario fiscale di fiducia (CAF ACLI è presente su tutto il territorio nazionale e può fornire assistenza tramite le sue sedi zonali).

Alcuni contribuenti, destinatari di comunicazioni riguardanti alcune determinate tipologie di reddito, saranno facilitati perché troveranno nel loro Cassetto fiscale la dichiarazione integrativa 2014 già compilata. Per tutti, comunque, è stato messo a disposizione nel Cassetto un prospetto dettagliato delle discordanze emerse e, quindi, completo delle informazioni necessarie per mettere a punto una corretta dichiarazione integrativa.

Se, invece, si ritiene che non vi siano errori da correggere, è possibile inviare chiarimenti o documenti che spiegano l’incongruenza direttamente agli uffici o tramite il canale Civis. Riesaminata la posizione fiscale alla luce dei nuovi elementi, l’ufficio potrà, in caso di risoluzione dell’equivoco, chiudere la “questione” senza ricorrere all’accertamento.

(Fonte: FiscoOggi.it)
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