Anche per il Bonus verde maxi proroga fino al 2024
28 GENNAIO 2022
Anche per il Bonus Verde, come per tutte le altre detrazioni inerenti al pacchetto “casa”, è arrivata in manovra finanziaria la maxi proroga al 31 dicembre 2024, e nel caso specifico senza nessuna modifica rispetto alle regole degli anni precedenti (il Bonus Mobili, ad esempio, sebbene prorogato, è stato penalizzato con l’abbassamento del limite massimo di spesa detraibile). La detrazione “green” rimarrà quindi stabilizzata per altri tre anni sulla già collaudata soglia del 36% e interesserà le spese di:
- sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione;
- realizzazione di pozzi, coperture a verde e giardini pensili;
- progettazione e manutenzione connesse all'esecuzione degli interventi su indicati.
Più esattamente la “sistemazione a verde”, così definita dal legislatore, è da intendersi come un insieme di interventi straordinari, cioè di opere significative che si inseriscano in un disegno complessivo riguardante l’intero giardino o area interessata, e che portino appunto alla sua “sistemazione” ex novo o per lo meno a un profondo rinnovamento.
Rientrano appunto in quest’ottica:
- gli impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi;
- la riqualificazione di prati;
- le grandi potature;
- la fornitura di pianti ed arbusti;
- la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Come accennato, la detrazione conserverà fino al 2024 il suo assetto regolamentare: continuerà quindi a essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo e calcolata su un limite massimo di spesa (da effettuarsi con “strumenti idonei alla tracciabilità”) pari a 5.000 euro per ciascuna unità immobiliare avente uso abitativo. In altri termini, la detrazione massima ottenibile è pari a 1.800 euro (36% di 5.000); viceversa, se si dovessero spendere cifre superiori, tutto ciò che eccede la soglia di 5.000 euro non rientrerebbe nel calcolo della detrazione.
Va inoltre specificato che la detrazione spetta anche per le spese sostenute per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, entro il medesimo importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo. In tale ipotesi la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile a condizione che essa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
I beneficiari della detrazione sono i soliti noti, ovvero quei contribuenti (ivi compresi inquilini e comodatari) che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile oggetto degli interventi. Per essere in regola col Fisco dovranno quindi pagare i lavori attraverso mezzi tracciabili, vedi bancomat, carte di credito, bonifico bancario o postale e assegno non trasferibile. Le spese inoltre dovranno essere documentate per far fronte ad eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, quindi in pratica ogni fattura/ricevuta attestante gli importi andrà conservata dopo la dichiarazione.
Luca Napolitano
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