23 DICEMBRE 2024
Le agevolazioni prima casa possono essere richieste anche tramite dichiarazione di successione presentata al di là del termine ordinario di dodici mesi dall’apertura della successione, e comunque entro determinati limiti temporali. A chiarirlo è stata la Risoluzione n. 66/E del 20 dicembre 2024 dell’Agenzia delle Entrate Nel documento l’Agenzia rammenta che nel caso di trasferimenti derivanti da successioni o donazioni, i benefici fiscali – disciplinati dalla Legge 342/2000 – prevedono l’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa per le case di categoria catastale diversa da A1, A8 e A9, e per la costituzione o il trasferimento di diritti immobiliari relativi alle stesse.
Agevolazioni prima casa: come chiederli con la dichiarazione di successione
L’agevolazione prima casa deve essere appunto richiesta dal contribuente con la dichiarazione di successione nella quale va evidenziata la sussistenza, al momento del trasferimento dell’immobile (ossia all’apertura della successione), dei requisiti per usufruirne. Nel caso però il contribuente abbia scordato di richiedere l’agevolazione nella dichiarazione di successione, sarà comunque possibile integrarla tramite una dichiarazione integrativa o sostitutiva.
Dichiarazione di successione: entro quando va fatta
Quanto invece ai termini per la presentazione della dichiarazione di successione, l’Agenzia ricorda che deve essere ordinariamente presentata entro dodici mesi dalla data di apertura della successione e che fino alla scadenza di tale termine la dichiarazione può essere modificata. Inoltre, vengono richiamate le disposizioni relative ai termini per la liquidazione e l’accertamento dell’imposta, secondo cui i soggetti obbligati al pagamento liquidano l’imposta in base alla dichiarazione della successione “anche se presentata dopo la scadenza del relativo termine ma prima che sia stato notificato l'accertamento d'ufficio”.
Nell’ipotesi di omessa presentazione della dichiarazione di successione, “se la dichiarazione della successione è stata omessa – stabilisce l’articolo 27 del TUS – l'imposta è accertata e liquidata d'ufficio. Se invece è stata omessa la dichiarazione sostitutiva/integrativa, si procede d'ufficio, rispettivamente, alla riliquidazione dell'imposta o alla liquidazione della maggiore imposta. L'avviso deve essere notificato entro il termine di decadenza di cinque anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa”.
Sulla base delle norme richiamate, emerge allora che nei casi in cui la dichiarazione di successione sia presentata oltre il termine di dodici mesi, ma prima della notifica dell’avviso di accertamento d’ufficio e, comunque, entro il termine di decadenza dell’azione di accertamento dell’omessa dichiarazione, la dichiarazione è liquidata e l’ufficio provvede a effettuare il controllo delle imposte autoliquidate e a irrogare le sanzioni per l’omessa o tardiva presentazione della dichiarazione.
Recupero benefici prima casa con una successione integrativa
Riguardo poi alla possibilità di modificare la dichiarazione di successione, i contribuenti possono rettificare gli errori anche non meramente materiali o di calcolo, e che gli uffici sono tenuti a valutare tali rettifiche, fermo restando che vengano comunque dichiarate prima della notificazione dell’avviso di rettifica e liquidazione della maggiore imposta.
Questo significa che è dunque possibile richiedere l’agevolazione prima casa oltre il termine ordinario con una dichiarazione integrativa o sostitutiva, ma in ogni caso entro il limite temporale della notifica dell’avviso di rettifica e liquidazione della maggiore imposta. Nel caso, invece, di omissione della presentazione della mancata dichiarazione di successione, l’agevolazione può essere richiesta entro il termine di decadenza dall’azione di accertamento per l’omessa dichiarazione e, dunque, entro cinque anni dal termine ordinario di presentazione della dichiarazione.