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730 precompilato: dal 2018 inseriti asili nido ed erogazioni

 
12 FEBBRAIO 2018

Anno dopo anno continua ad ampliarsi il menu dei dati di spesa che i contribuenti ritroveranno nel loro modello 730 predisposto dall’Agenzia delle Entrate. A partire dal 2018, infatti, si aggregano al resto delle informazioni già presenti negli anni scorsi anche i dati relativi alle spese sostenute per il pagamento delle rette per la frequenza degli asili nido e alle erogazioni liberali effettuate a favore delle Onlus, delle associazioni di promozione sociale e delle fondazioni e di ulteriori associazioni.

Sono stati due decreti del Ministero dell’Economia, pubblicati a inizio febbraio sulla Gazzetta Ufficiale, a stabilire tempi e modalità con cui i soggetti coinvolti dovranno inoltrare telematicamente gli importi sostenuti nel 2017 all’Agenzia delle Entrate cosicché a sua volta l’amministrazione finanziaria possa precaricarli sui modelli 730 entro il prossimo 16 aprile, data a decorrere dalla quale gli stessi modelli saranno resi disponibili online per le dovute verifiche, le eventuali modifiche o integrazioni, e i successivi invii.

Due decreti abbiamo detto. Il primo riguardante la trasmissione delle spese per le rette degli asili nido (sia pubblici sia privati), il secondo relativo alle donazioni per Onlus e altre associazioni. Si ricorderà che per gli asili è riconosciuta una detrazione Irpef del 19%, applicata però su di un importo non superiore a 632 euro annui per ciascun figlio: in altri termini la detrazione massima riconosciuta è di 120 euro a figlio.

Entro il 28 febbraio, quindi, gli asili nido devono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione contenente le informazioni relative alle spese sostenute dai genitori, nell’anno precedente, per ciascun figlio, ai fini del pagamento delle rette di frequenza e delle rette per i servizi formativi infantili. Obbligati alla trasmissione sono anche tutti quei soggetti, diversi dagli asili nido, che ricevono il versamento delle rette.

Il secondo decreto regola invece la trasmissione dei dati relativi alle erogazioni liberali effettuate dai contribuenti a favore di Onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e ulteriori associazioni. Ai fini Irpef, queste erogazioni costituiscono, a seconda dei casi, oneri detraibili o deducibili. Si tratterà, per le spese relative al triennio 2017-2019, di un inserimento in via sperimentale e facoltativa. In altre parole i seguenti soggetti non saranno obbligati, ma potranno scegliere se inviare o meno all’amministrazione gli importi ricevuti in donazione:

  • Onlus;
  • associazioni di promozione sociale;
  • fondazioni e le associazioni che hanno come scopo statutario la tutela, la promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico;
  • fondazioni e le associazioni che hanno come scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica, individuate con apposito Dpcm.

Dato il carattere sperimentale dell’adempimento, viene esclusa l’applicazione delle sanzioni previste in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati; pur tuttavia le sanzioni si applicheranno se l’errore nella comunicazione dei dati avrà determinato un’indebita fruizione di oneri deducibili o detraibili. Se dunque si dovesse scegliere di procedere con l’inoltro dei dati, sempre entro il 28 febbraio dovrà essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate per via telematica un’apposita comunicazione contenente:

  • i dati relativi alle erogazioni liberali in denaro costituenti oneri deducibili o detraibili effettuate nell’anno precedente dalle persone fisiche tramite banca o ufficio postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento tracciabili (ad esempio, carte di debito, di credito e prepagate);
  • i dati relativi alle erogazioni liberali restituite nell’anno precedente, con l’indicazione del soggetto a favore del quale è stata eseguita la restituzione e dell’anno nel quale è stata ricevuta l’erogazione rimborsata.

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