01 FEBBRAIO 2023
Quest’anno sarà l’ultimo in cui i neo-18enni (per l’esattezza quelli che hanno compiuto la maggiore età nel 2022) potranno usufruire del Bonus Cultura secondo le regole della versione 18app introdotta nel 2016 dal Governo Renzi. Dal 2024 infatti diverranno operativi i due nuovi bonus istituiti dalla Legge di Bilancio targata “Meloni”: la Carta Cultura Giovani e la Carta al Merito, che sostituiranno quindi la card renziana a partire dai ragazzi che compiranno 18 anni nel 2023. L’impostazione dei due benefici è nettamente diversa, perché il 18app di Renzi non prevede nessun limite ISEE, insomma è aperto a tutti i ragazzi a prescindere dalle condizioni economiche della famiglia di provenienza, mentre la Carta Cultura Giovani scatterà solo per i 18enni appartenenti a nuclei familiari con ISEE non superiore a 35.000 euro. L’altra carta, quella del Merito, è invece un discorso a parte perché riguarderà, sottoforma di premio, solo i ragazzi che usciranno dalla maturità col voto di 100.
Bonus Cultura 18app: ultimo anno per i 18enni classe 2004
Sono però discorsi prematuri, perché ad oggi valgono ancora le regole di 18app. Proprio dal 31 gennaio si sono infatti aperti i “cancelli” per le registrazioni ai fini del bonus (l’ultimo appunto) che verrà erogato ai nati nel 2004 (18 anni compiuti nel 2022) che avranno tempo di iscriversi al sito entro il prossimo 31 ottobre 2023, per poi spendere i 500 euro del loro portafoglio culturale addirittura entro il 30 aprile 2024 (i tempi di spesa stanno invece scadendo per i ragazzi classe 2003, iscritti a 18app entro lo scorso 31 agosto, che non potranno comunque più fare acquisti dopo il 28 febbraio 2023 anche se dovessero restare con una parte dei 500 euro non ancora utilizzata).
Bonus Cultura 18app: non serve l’ISEE
Facciamo allora un rapido sunto delle caratteristiche di 18 app, specie per i 18enni classe 2004 che saranno gli ultimi a poterne usufruire. La sua “praticità” può essere sintetizzata in questi tre punti:
- come dicevamo non sono previste soglie economiche per accedere al beneficio;
- non occorre compilare nessun modulo cartaceo per fare domanda;
- non bisogna denunciare redditi o proprietà familiari.
L’unica cosa da fare è dotarsi appunto di
SPID per poter poi accedere al sito ufficiale dal 31 gennaio al entro il 31 ottobre 2023. SPID è in pratica il “Sistema Pubblico d’Identità Digitale”, cioè una piattaforma telematizzata che permette di avere un’identità digitale composta da due credenziali: username e password. Tutti i ragazzi possono dunque richiederla a partire dal giorno del loro 18esimo compleanno.
Bonus Cultura 18app: come va chiesto
Ma come si fa ad ottenere SPID? Serve rivolgersi ai cosiddetti “Identity Provider” quali Aruba, Infocert, Poste Italiane, Register, Sielte, Tim, Namirial, Intesa e Lepida, che offrono diverse modalità di accesso (per maggiori info clicca
qui). Poi, una volta ottenute le credenziali, nel momento in cui verranno utilizzate per effettuare il primo accesso a 18app, si riceverà una mail di conferma dal proprio Identity Provider. A questo punto non si dovrà far altro che completare la procedura di registrazione a 18app fino all’ultimo passaggio dell’accettazione della normativa, e finalmente si potrà visualizzare la liquidità del proprio “portafoglio” virtuale, che di volta in volta verrà aggiornata in tempo reale.
Bonus Cultura 18app: per cosa si può spendere
Cerchiamo adesso di capire concretamente cosa si può fare con questi 500 euro, considerando che a seguito della cancellazione delle misure anti-covid sarà possibile riaffacciarsi a determinate tipologie di eventi annullati nel cuore della pandemia: un esempio su tutti i live musicali. Ad ogni modo una faq specifica del sito governativo spiega che la spesa dei 500 euro è “riconducibile ai seguenti ambiti”:
- biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo (per “spettacoli dal vivo” si intendono rappresentazioni svolte in maniera professionale di musica, danza, teatro, circhi e spettacoli viaggianti, che avvengono in un contesto unico e non riproducibile con la compresenza di professionalità artistiche e tecniche e di pubblico);
- libri (inclusi audiolibri e libri elettronici, esclusi supporti hardware di qualsiasi natura atti alla relativa riproduzione);
- accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali;
- musica registrata (cd, dvd musicali, dischi in vinile e musica online, esclusi supporti hardware di qualsiasi natura atti alla relativa riproduzione);
- corsi di musica;
- corsi di teatro;
- corsi di lingua straniera;
- prodotti dell’editoria audiovisiva (singole opere audiovisive – i dvd in pratica – distribuite su supporto fisico o in formato digitale);
- abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale.
Il regolamento esclude però a chiare lettere l’acquisto di “abbonamenti per l’accesso a canali o piattaforme che offrono contenuti audiovisivi”; quindi in parole povere è esclusa la possibilità di abbonarsi a piattaforme streaming come Amazon Prime Video, Netflix o Mubi.
Bonus Cultura 18app: non è possibile cederlo
C’è poi un’altra cosa da chiarire: se da un lato “non ci sono limiti di spesa per un singolo acquisto”, fermo restando ovviamente il tetto dei 500 euro, dall’altro “non è tuttavia possibile comprare più di una unità di uno stesso bene o servizio”, cioè in pratica se acquistassi un libro potrei comprarne solo una copia, così come se andassi a visitare un museo o se andassi a un concerto potrei acquistarne solo un biglietto. Tale regola in sostanza impedisce la “cessione” mascherata del bonus a terzi, nel senso che non permette di fare acquisti che coinvolgano al tempo stesso il 18enne e altre persone, visto che la ratio è unicamente quella della spesa culturale “formativa” per il ragazzo. Chiaramente ciò non esclude la possibilità di fare dei regali (se ad esempio acquisto la copia di un libro non dev’essere necessariamente per me), ma vuol dire più che altro l’esclusione della possibilità di condividere gli eventi live, siano mostre, concerti o altro.